La perizia sul DNA sotto le unghie di Chiara Poggi per il delitto di Garlasco: l’email che anticipa l’esito. Possibili guai per Andrea Sempio.
Se nelle scorse ore si è tanto parlato della “freddezza” di Alberto Stasi, in parte smentita da un aneddoto raccontato dal giudice che lo assolse in primo grado nel delitto di Garlasco, ecco che il caso dell’omicidio Chiara Poggi si arricchisce di una svolta probabilmente decisiva. Tramite posta certificata, ecco l’esito della perizia del DNA sotto le unghie della vittima che sembra poter mettere nei guai Andrea Sempio.
Delitto di Garlasco: perizia sul DNA sotto le unghie di Chiara Poggi
Tramite una email di posta elettronica certificata firmata dalla perita nominata dal Tribunale di Pavia Denise Albani ci sarebbero novità sul delitto di Garlasco. Il contenuto di tale messaggio sembra poter cambiare le sorti del caso: il DNA che si trovava sotto le unghie di Chiara Poggi a Garlasco “è compatibile” con Andrea Sempio. E per l’Y, ossia la linea maschile della sua famiglia, la percentuale di compatibilità è “elevatissima”. Queste conclusioni sono le stesse a cui è arrivato il consulente della procura Carlo Previderé. La novità sarebbe che quel materiale genetico, utilizzando la tecnica della biostatica non sarebbe degradato ma, invece, leggibile.
I dettagli sulla perizia e la compatibilità
Stando alle anticipazioni riprese dai principali organi di stampa, all’email con la perizia sarebbero stati allegati anche grafici, numeri e percentuali. Inizialmente il perito del processo d’appello aveva escluso la possibilità di analizzare tale materiale mentre anche il genetista Ugo Ricci, consulente di Alberto Stasi, lo aveva elaborato arrivando alle stesse conclusioni.
Il prossimo step dovrebbe essere quello del deposito di tale perizia da parte di Albani entro il 5 dicembre presso la giudice Daniela Garlaschelli del tribunale di Pavia. Successivamente, dal 18, arriveranno i periti e i consulenti. La svolta sul DNA sotto le unghie di Chiara Poggi è arrivata dalle comparazioni biostatistiche, una tecnica non disponibile nel 2014 ma oggi diventata standard a livello internazionale.
La posizione della difesa di Sempio
“Le indiscrezioni riguardano meri dati biostatistici e non una perizia completa: anche ove fossero stati correttamente interpretati, non saremmo né sorpresi né preoccupati: sarebbe solo confermato quanto sostenevano, cioè che non è una comparazione individualizzante e, soprattutto che il Dna è misto: quindi se venisse confermato che l’autore dell’omicidio è uno non avrebbe già per questo valore probatorio”, questa la posizione espressa in una nota da parte degli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia con i consulenti Marina Baldi e Armando Palmegiani, pool di difesa di Sempio.
